PlasticsEurope promuove l'adozione del Life Cycle Thinking (LCT) per migliorare la comprensione dei benefici offerti dai prodotti e poter prendere decisioni più informate quando si esaminano concetti come l'economia circolare. Il Life Cycle Thinking sfrutta le valutazioni del ciclo di vita (LCA), una tecnica che analizza gli impatti ambientali potenziali associati a un prodotto, processo o servizio, che implica:
- La compilazione di un inventario di ingressi di energia e di materiale e di rilasci ambientali
- La valutazione degli impatti ambientali potenziali associati agli ingressi e ai rilasci identificati
- Il calcolo degli indicatori di prestazioni per prendere decisioni informate.
Life Cycle Initiative di UNEP-SETAC
Il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP) e la Society for Environmental Technology and Chemistry (SETAC) hanno lanciato la Life Cycle Initiative nel 2002, la cui missione è promuovere l'uso globale delle conoscenze sul ciclo di vita credibili per ottenere una società più sostenibile. PlasticsEurope supporta appieno la UNEP-SETAC Life Cycle Initiative.
Per PlasticsEurope, il Life Cycle Thinking (LCT) è un concetto strategico basato su dati e metodologie consolidati. Per riconoscere la sua importanza, PlasticsEurope è stata una dei gold sponsor dell'iniziativa LC per anni. L'iniziativa mira a semplificare la generazione e l'applicazione di approcci e informazioni sul ciclo di vita basati su dati scientifici per prodotti attraverso la pratica aziendale, governativa e della società civile nel mondo come base per il consumo e la produzione sostenibili. Per maggiori informazioni sulla Life Cycle Initiative, visitare: http://www.lifecycleinitiative.org.
Programma Eco-profile
PlasticsEurope è stata la prima organizzazione industriale a raccogliere e pubblicare dati ambientali dettagliati sui processi eseguiti dalle aziende che ne fanno parte. I primi rapporti Eco-profile sono stati pubblicati nel 1993. Da allora, abbiamo continuamente provveduto ad aggiungerne di nuovi e ad aggiornare i vecchi, al punto che oggi abbiamo possiamo contare più di 70 rapporti Eco-profile a disposizione gratuita del pubblico. Eco-profile coprono i polimeri bulk ad alta densità, alcune delle materie plastiche ingegnerizzate più usate, e diversi processi di conversione delle materie plastiche comuni. Ampiamente riconosciuti tra gli esperti del life cycle e le altre parti interessate in tutto il mondo come dataset rappresentativi, sono stati inclusi in vari database sul ciclo di vita commerciale nonché nell'European Life Cycle Database (ELCD) a disposizione del pubblico.
Obiettivi degli Eco-profile
Quando redige i rapporti Eco-profile, PlasticsEurope si pone degli obiettivi chiari, che rappresentano le medie della produzione europea:
- Il primo è mettere a disposizione del pubblico dati scientificamente provati per l'uso negli studi del ciclo di vita dei prodotti, senza violare la riservatezza dei dati sui processi dettagliati delle singole aziende.
- Il secondo è incoraggiare miglioramenti ambientali nei processi produttivi attraverso il confronto con la media industriale europea.
- Il terzo fattore chiave è che, considerato il notevole contributo degli effetti a monte dell'Eco-profile di un polimero e nell'ottica della distribuzione dei materiali di input, come etilene o nafta attraverso la rete di tubazioni europea, le medie del settore sono la rappresentazione più solida dei sistemi di produzione di polimeri.
Futuro degli Eco-profile
Dalla pubblicazione dei primi Eco-profile, la metodologia, la standardizzazione e la pratica del Life Cycle Thinking sono state sottoposte a importanti modifiche. Sono emersi nuovi concetti, come l'Environmental Product Declaration (EPD) e la Carbon Footprint. Le industrie a valle, come il settore dell'edilizia e delle costruzioni, hanno le proprie esigenze di standard e dati. Pertanto, gli Eco-profile devono essere modificati per rispondere alle pratiche migliori e alle necessità delle parti interessate. A questo scopo, PlasticsEurope interpella periodicamente le parti interessante sulla metodologia Eco-profile. Inoltre, nell'ottica della necessità di pratiche armonizzate a livello globale e di risultati comparabili, PlasticsEurope accoglie e promuove attivamente rapporti con le altre federazioni regionali. Come contributo verso pratiche migliori condivise, la metodologia Eco-profile si allinea con altri standard specifici dei materiali o dei settori.
Impronta ambientale
PlasticsEurope partecipa al progetto Product and Organisation Environmental Footprint condotto dalla Commissione Europea.
Maggiori informazioni sono disponibili al link seguente
http://ec.europa.eu/environment/eussd/smgp/index.htm
Aggiornamenti e manutenzione
Sebbene ci si aspetti che gli Eco-profile siano validi per una serie di anni a causa della lunga durata della vita di installazioni e investimenti in capitale, i cambiamenti tecnologici nel settore della plastica richiedono aggiornamenti intermittenti: alcuni impianti sono stati aggiornati, mentre altri hanno chiuso; nuove tecnologie sono state implementate, in particolare carburanti più puliti e riduzioni delle emissioni. Inoltre, la qualità dei dati migliora come conseguenza dei programmi di monitoraggio e benchmarking. Infine, la natura dinamica del settore petrolchimico, i suoi mercati globali e la sofisticata correlazione tra le diverse unità produttive implica che i dati degli Eco-profile sono soggetti a mutamenti costanti. La gestione di un database di Eco-profile garantisce che i dati siano coerenti internamente e che gli aggiornamenti tengano in considerazione i cambiamenti in atto nelle industrie a monte, nei servizi pubblici, nelle tecnologie del processo produttivo e nelle pratiche metodologiche migliori.
Domande frequenti
In caso di domande che non rientrano tra quelle indicate di seguito, contattare il nostro esperto
Perché PlasticsEurope pubblica Eco-profile solo come medie?
L'obiettivo di PlasticsEurope è offrire dati consolidati al pubblico per l'uso in studi sul ciclo di vita dei prodotti. Tali dati devono essere rappresentativi in termini di portata tecnologica, geografica e temporale. Come associazione dei produttori di materie plastiche in Europa, l'obiettivo di PlasticsEurope è la produzione europea attuale di polimeri e precursori. Questo porta alla domanda del perché viene riportato un mix di tecnologie. Quando si approvvigionano polimeri (o qualsiasi altra materia prima a tale scopo), specificatori e compratori si rivolgono effettivamente a un "pool" di fornitori. Questo perché possono acquistare da trader e/o cambiare fornitore in qualsiasi momento, ad esempio, a causa del prezzo. Inoltre, le materie plastiche sono materie composte; oltre ai polimeri, vari additivi sono introdotti nelle fasi di composizione e conversione, cosa che porta a un'ulteriore "miscelazione" delle catene di fornitura. Di conseguenza, quando si conducono studi di valutazione del ciclo di vita di un prodotto per le applicazioni in plastica, una distinzione tra i produttori di polimeri specifici non è solitamente né possibile né rilevante. Questo è simile al fatto che i consumatori di energia nazionali ricevono elettricità generata da una serie di combustibili. Di conseguenza, gli Eco-profile di PlasticsEurope devono essere la migliore rappresentazione del mix di tecnologie di produzione dei polimeri in Europa. Al di là delle considerazioni sulla rappresentatività, la fornitura di medie del settore consente a PlasticsEurope anche di soddisfare la domanda esterna di informazioni consolidate sul settore, e allo stesso tempo di rispettare le richieste di riservatezza dei dati delle aziende. In aggiunta, i dati consolidati sul settore permettono a PlasticsEurope di stimolare i miglioramenti ambientali nella produzione semplificando il confronto tra le aziende appartenenti all'associazione con la media europea, incoraggiando la riduzione dell'impatto ambientale. [PlasticsEurope Eco-profile Methodology Document: sezioni 1.1.1, 2.3.2]
Perché PlasticsEurope non adotta una struttura di database dei processi unitari?
Sebbene una struttura di database dei processi unitari possa offrire trasparenza e versatilità, presenta anche degli svantaggi che secondo PlasticsEurope superano i benefici. In primo luogo, la trasparenza è limitata dalla necessità della riservatezza per proteggere gli interessi aziendali del settore. L'approccio del processo unitario potrebbe divulgare formule dei prodotti e altre informazioni sensibili. In secondo luogo, la versatilità è limitata dalla realtà industriale perché la ricombinazione libera dei processi lungo una catena di produzione o fornitura non è né praticabile né desiderabile: i processi unitari basati sulle medie orizzontali di tecnologie diverse possono mostrare flussi in ingresso e in uscita irreali; siti ubicati in regioni diverse o che adottano tecnologie incompatibili potrebbero non essere collegati in catene di fornitura praticabili; e siti di produzione integrati offrono sinergie che non sono rappresentate dall'unione dei processi unitari. [PlasticsEurope Eco-profile Methodology Document: sezioni 3.1.4, 3.7.1]
Perché PlasticsEurope non pubblica più Eco-profile sui prodotti semi-fabbricati o riciclati?
L'obiettivo di PlasticsEurope come associazione è la produzione di polimeri e precursori reattivi, non la composizione e la conversione in prodotti in plastica e (semi-)fabbricati. Sebbene la metodologia Eco-profile di PlasticsEurope consenta l'analisi dei processi di conversione o riciclaggio, per completarla sarebbe necessario l'intervento di altre federazioni, quali European Plastics Converters (EuPC) e European Plastics Recyclers (EuPR). [PlasticsEurope Eco-profile Methodology Document: sezione 2.3.2]
Come trasferisco gli Eco-profile in altre regioni?
Gli Eco-profile di PlasticsEurope rappresentano le medie della produzione di polimeri europea. Nel caso in cui siano necessari i dati di una regione diversa, rivolgersi alla rispettiva federazione industriale per i programmi e i dataset applicabili, ad esempio ACC Plastics Division per gli Stati Uniti e PACIA per l'Australia. A causa della natura integrata dei sistemi di produzione in ogni regione, il trasferimento dei dati dell'inventario del ciclo di vita non è semplice come, ad esempio, lo scambio dei mix elettrici, e pertanto deve essere gestito con la massima attenzione. [PlasticsEurope Eco-profile Methodology Document: sezioni 1.2.2, 3.1.4, 3.3.6]
Per ottenere il dato sugli impatti ambientali totali devo sommare le cifre degli Eco-profile per i monomeri e i polimeri?
No, non si devono sommare quelle cifre. Ogni Eco-profile è un dataset indipendente che comprende l'intera catena fino al prodotto riportato, il cosiddetto approccio "dalla culla al cancello". [PlasticsEurope Eco-profile Methodology Document: sezione 3.1.2]
Perché a volte i dati LCI non si sommano quando si confronta l'LCI di un polimero con il suo monomero o i precursori?
Ogni dataset di LCI Eco-profile ha il suo confine del sistema. In alcuni casi, i produttori di polimeri sono completamente integrati, e producono anche il monomero o i precursori. In altri casi, acquistano il monomero o i precursori da terze parti, che li forniscono anche ad altri utenti. Di conseguenza, il mix tecnologico cambia quando si confrontano polimeri e monomeri. È importante capire che, a seconda del punto del settore chimico e della plastica interconnesso in cui sono fissati i confini del sistema, con le sue varie tecnologie e catene di fornitura, i risultati differiranno.
Posso stabilire quali sono i polimeri più sostenibili attraverso un confronto degli Eco-profile?
No, per poter confrontare le prestazioni di materiali diversi, è necessario esaminare l'intero ciclo di vita e gli effetti dei parametri del ciclo di vita rilevanti nell'ottica di un'unità funzionale definita. I confronti possono essere effettuati a livello dei polimeri, perché i polimeri possono essere usati in applicazioni molto diverse tra loro. Poiché gli Eco-profile si riferiscono a una quantità di 1 kg del polimero in questione, non sono equivalenti dal punto di vista funzionale, ma piuttosto creano blocchi per gli studi del ciclo di vita. [PlasticsEurope Eco-profile Methodology Document: sezione 5.2.5]
Cosa possa fare se non trovo un Eco-profile del polimero che mi interessa?
In molti casi potrebbe essere possibile creare un proxy dell'inventario del ciclo di vita praticabile dai blocchi di costruzione dei processi a monte e delle stime degli esperti. Tuttavia, a causa della diversità e della specificità delle tecnologie produttive, ciò richiede un certo grado di competenza ed esperienza. Contattare il Responsabile del programma al numero verde di Eco-profile per maggiori informazioni. [PlasticsEurope Eco-profile Methodology Document: sezione 3.1.4]
Quanto sono credibili i dati Eco-profile, considerato che vengono pubblicati da PlasticsEurope come associazione industriale?
PlasticsEurope ha interesse a fornire alle parti interessate dataset Eco-profile trasparenti e verificabili. Per assicurarsi di raggiungere questo obiettivo, il panel di gestione del programma Eco-profile include svariati parti indipendenti. Inoltre, la metodologia adottata è trasparente, rivista da pari e a disposizione del pubblico; la raccolta dei dati e i calcoli sono condotti da consulenti esterni indipendenti; le procedure e i risultati sono verificati internamente da un gruppo di esperti in varie discipline che coinvolge diverse aziende dell'associazione (in concorrenza nei mercati); e i dati, le procedure e i risultati sono esaminati esternamente dal responsabile del programma indipendente in conformità con le pratiche migliori, come il manuale sull'ILCD. [PlasticsEurope Eco-profile Methodology Document: sezione 1.1, 1.2]
Come viene garantita la qualità dei dati di Eco-profile?
Durante la raccolta e la stesura dei dati, il consulente esterno indipendente conduce controlli sulla plausibilità e sulla completezza dei dati, ad esempio, calcolando i rapporti tra massa ed energia. Inoltre, il revisore esterno indipendente verifica gli indicatori sulla qualità dei dati come la rappresentatività tecnologica, temporale e geografica, la completezza, la precisione e la coerenza metodologica in conformità con le pratiche migliori, come il manuale sull'ILCD. [PlasticsEurope Eco-profile Methodology Document: sezione 3.3., 5.1]
Quale mix elettrico viene usato per il calcolo degli Eco-profili?
Alla base degli Eco-profile non esiste un unico mix elettrico (ad esempio la media europea). Piuttosto, ogni sito produttivo che partecipa alla raccolta dei dati sarà modellato in base al suo mix della griglia nazionale specifico o alla fornitura elettrica in loco individuale. I risultati di ogni sito saranno misurati con il rispettivo tonnellaggio produttivo, per poi essere inseriti nella media produttiva dei polimeri europei. Di conseguenza, per ogni Eco-profilo specifico, la media misurata sulla base del tonnellaggio risultante dipende dalle posizioni dei siti partecipanti. Questo riflette in maniera appropriata i modelli della produzione industriale. [PlasticsEurope Eco-profile Methodology Document: sezioni 3.3.6, 5.1]
Gli Eco-profile sono conformi agli standard correnti?
Sì, la metodologia Eco-profile è allineata con gli standard ISO 14040-44, 14025 e con il manuale dell'ILCD del Centro di ricerca congiunto della Commissione Europea. [PlasticsEurope Eco-profile Methodology Document: sezione 1.6]
In che modo PlasticsEurope gestisce l'allocazione degli impatti tra i co-prodotti?
Nei casi in cui l'allocazione è inevitabile, la metodologia Eco-Profile di PlasticsEurope stipula una filosofia di allocazione fondamentale, diretta a scelte informate e trasparenti che rappresentano la realtà industriale. Questa resta, tuttavia, una decisione soggettiva. Pertanto, il metodo di allocazione scelto e la sua razionale sono registrati nel report Eco-profile, supportati da un'analisi sulla sensibilità allo scopo di illustrare la variabilità nei risultati dove necessario. [PlasticsEurope Eco-profile Methodology Document: sezione 3.7.2]
Cosa significa energia di feedstock?
Energia di feedstock è un concetto usato in aggiunta alle tabelle di ingresso/uscita della metodologia del Life Cycle Inventory, il cui obiettivo è semplificare l'interpretazione dell'uso delle risorse. Poiché la colonna portante dei polimeri è generalmente rappresentata dalle catene di idrocarburi, il settore della plastica definisce l'energia di feedstock come la parte di ingresso delle risorse che finisce nel polimero piuttosto che essere usata come combustibile. L'energia di feedstock è definita come l'energia equivalente di questi materiali di ingresso organici, che possono essere non-rinnovabili (fossili) o rinnovabili (biogenici). È importante notare che il concetto può essere applicato ad altri materiali e settori in modo simile, assegnando un equivalente energetico a, per esempio, minerali e metalli. [PlasticsEurope Eco-profile Methodology Document: sezione 3.8.3]
Quali sono le categorie di impatto usate e come vengono calcolate?
Gli Eco-profile e le EPD di PlasticsEurope usano una serie di categorie di impatto del ciclo di vita consolidate sufficientemente affidabili da supportare le decisioni aziendali: ad esempio, ADP, GWP, AP, EP, ODP, POCP. Il calcolo di ognuna si basa su linee guida scientifiche specifiche e su fattori di valutazione ed è completamente in linea con le pratiche migliori, come il manuale dell'ILCD. [PlasticsEurope Eco-profile Methodology Document: sezione 4.1, 4.2]
Perché, a volte, ci sono delle modifiche sostanziali nell'aggiornamento di un Eco-profile?
L'innovazione e il perfezionamento costante delle tecnologie di produzione nel settore della plastica porta a miglioramenti negli indicatori chiave di prestazioni, che si riflettono nell'Eco-profile rilevante. È importante notare che la metodologia Eco-profile continua ad essere compatibile con le edizioni precedenti e che tutte le modifiche saranno commentate nei report Eco-profile. [PlasticsEurope Eco-profile Methodology Document: sezioni 5.1.3, 5.2.2]
Con che frequenza vengono aggiornati gli Eco-profile?
Il Responsabile del programma e i consulenti qualificati verificano regolarmente il database degli Eco-profile per stabilire se è necessario effettuare un aggiornamento. I criteri sono l'età del dataset, la qualità dei dati e la richiesta di aggiornamento. Inoltre, la validità di un Eco-profile scade dopo tre anni. Al termine di questo periodo, viene condotta una revisione di riconvalida. È importante notare che la validità temporale prevista di un Eco-profile, basata sul progresso nella tecnologia e nell'investimento, può essere molto più lunga, ad esempio 10 anni. Pertanto, gli Eco-profile possono essere riconvalidati senza apportare modifiche sostanziali se il mix tecnologico corrente è ancora rappresentato. [PlasticsEurope Eco-profile Methodology Document: sezione 1.4.3]
In qualità di consulente del ciclo di vita, come posso candidarmi per un lavoro Eco-profile con PlasticsEurope?
Se sei un esperto LCA in grado di gestire campagne di raccolta dati di grande scala, puoi candidarti a essere sottoposto a un processo di prequalifica per diventare un fornitore di servizi idoneo. Contatta il Responsabile del programma al numero verde di Eco-profile per maggiori informazioni. [PlasticsEurope Eco-profile Methodology Document: sezioni 1.3.2, 5.1.2]
Glossario dei termini
Potenziale di esaurimento delle risorse abiotiche, ADP
Una categoria di impatto ambientale che misura l'estrazione delle risorse primarie, quali minerali, metalli e combustibili fossili.
Potenziale di acidificazione, AP
Una categoria di impatto ambientale ("pioggia acida"). Le emissioni (ad es. ossidi di zolfo, ossidi di azoto, ammoniaca) da mezzi di trasporto, generazione di energia, processi di combustione e agricoltura provocano acidità dell'acqua piovana e conseguenti danni a terreni boschivi, laghi ed edifici. Sostanza di riferimento: anidride solforosa
Eco-profile
Altro termine per Life Cycle Inventory, usato come sinonimo da PlasticsEurope, solitamente dalla culla al cancello, ma in caso di processi di conversione anche da cancello a cancello.
Eco-profile Project Team, EPT
Una task force temporanea dedicata formata allo scopo di supervisionare un lavoro Eco-profile per un polimero specifico. Il team è composto dai membri del comitato del prodotto rilevante di PlasticsEurope, del gruppo HSE, del Life Cycle Task Force (LCTF), oltre che dall'esperto LCA e dal responsabile del programma.
Environmental Product Declaration, EPD
Un metodo standardizzato (ISO 14025) di comunicazione delle prestazioni ambientali di un prodotto o servizio sulla base dei dati LCA.
Potenziale eutrofico, EP
Una categoria di impatto ambientale (in alcuni casi anche, potenziale di nutrificazione). Le emissioni come fosfato, nitrato, ossidi di azoto e ammoniaca da mezzi di trasporto, generazione di energia, agricoltura (fertilizzanti) e acque reflue aumentano la crescita delle piante acquatiche e possono produrre un'esplosione di alghe che consumano l'ossigeno presente nell'acqua e quindi soffocano gli altri organismi acquatici. Questo fenomeno è definito eutrofizzazione e provoca danni a fiumi, laghi, piante e pesci. Sostanza di riferimento: fosfato.
Energia di feedstock
Definizione in conformità con la norma ISO 14040: il calore della combustione di materie prime che non viene usato come fonte di energia per un sistema di produzione, espresso in termini di valore calorifico superiore o valore calorifico inferiore.
NOTA: È necessario assicurarsi che non venga effettuato il doppio conteggio del contenuto energetico della materia prima« [ISO 14040, 3.17]
Potenziale di riscaldamento globale, GWP
Una categoria di impatto ambientale ("effetto serra"). L'energia solare influenza il clima e le condizioni atmosferiche della Terra, oltre a riscaldare la superficie terrestre. Viceversa, la Terra irradia l'energia nello spazio. I gas atmosferici a effetto serra (vapore acqueo, diossido di carbonio e altri gas) influenzano l'equilibrio energetico in un modo che porta a un aumento della temperatura media sulla superficie terrestre. I problemi scaturiscono quando la concentrazione atmosferica di gas a effetto serra aumenta a causa dell'effetto serra provocato dall'uomo (o antropogenico): questo effetto serra aggiuntivo, causato dalle attività umane, può aumentare ulteriormente la temperatura media globale. L'indice GWP è calcolato come un equivalente multiplo dell'assorbimento dovuto alla sostanza in questione in relazione all'emissione di 1 kg di diossido di carbonio, la sostanza di riferimento, in un periodo di 100 anni. Il termine impronta di carbonio è considerato un sinonimo del GWP di un prodotto.
Valutazione dell'impatto del ciclo di vita, LCIA
Valutazione della rilevanza ambientale dei flussi di materiali ed energia (ad es. relativamente al potenziale di esaurimento delle risorse o del riscaldamento globale).
Inventario del ciclo di vita, LCI
Un'analisi sull'ingresso/uscita dei flussi di materiali ed energia dalle operazioni lungo il sistema del prodotto; PlasticsEurope usa anche il termine Eco-profile.
Valutazione del ciclo di vita, LCA
Uno strumento di gestione standardizzato (ISO 14040–44) per la valutazione e la quantificazione dell'impatto ambientale totale dei prodotti o delle attività lungo l'intero ciclo di vita di materiali, processi, prodotti, tecnologie, servizi o attività particolari.
Offsetting
Attività di finanziamento che agisce come compensazione all'effetto climatico (e spesso al tempo stesso, all'uso delle risorse non-rinnovabili) causato dalla produzione.
Potenziale di eliminazione dell'ozono, ODP
Una categoria di impatto ambientale ("buco dell'ozono"). L'indice ODP è calcolato come il contributo alla distruzione dello strato dell'ozono che sarebbe provocato dall'emissione di 1 kg della sostanza in questione in rapporto all'emissione di 1 kg di CFC-11 come sostanza di riferimento.
Potenziale di creazione di ozono fotochimico, POCP
Una categoria di impatto ambientale (foto-ossidanti, "smog estivo"). L'indice viene usato per tradurre il livello di emissioni di vari gas in una misura comune al fine di confrontare i loro contributi al cambiamento della concentrazione di ozono a livello del suolo. L'indice POCP è calcolato come il contributo alla formazione di ozono a livello del suolo causata dalla sostanza in questione in rapporto all'emissione di 1 kg di etene come sostanza di riferimento.
Regole di categoria di prodotto, PCR
Un set di regole per la preparazione di LCA ed EPD all'interno di una classe di prodotti definita sulla base della funzionalità. Un documento PCR è un componente necessario di qualsiasi programma di Dichiarazione ambientale di tipo III (ISO 14025).
Standard applicabili
PlasticsEurope considera il riconoscimento e l'uso della serie di norme ISO 140xx fondamentali quando si adotta l'approccio Life Cycle Thinking nei processi decisionali relativi ai criteri ambientali.
- ISO 14040: Gestione ambientale - Valutazione del ciclo di vita - Principi e quadro generale.
- ISO 14044: Gestione ambientale - Valutazione del ciclo di vita - Requisiti e quadro generale.
- ISO 14021: Auto-dichiarazioni ambientali - Etichettatura ambientale di tipo II.
- ISO 14025: Etichette e dichiarazioni ambientali - Dichiarazioni ambientali di tipo III.
-
ISO 14067: Impronta di carbonio dei prodotti (in corso di sviluppo).
Letteratura
Per maggiori informazioni sul Life Cycle Thinking, vedere:
Collegamenti a risorse esterne:
Pubblicazioni:
Criteria for eco-efficient (sustainable) plastic recycling and waste management
Fact based findings from 20 years of Denkstatt studies (see denkstatt.at)
Published: September 2014
The impact of plastics on life-cycle energy consumption and greenhouse gas emissions in Europe
PDF document
Denkstatt Study: summary report
Published: June 2010
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